Tour Mongolia 2024. Un paese unico rimasto isolato per secoli, non ancora conosciuto dal turismo di massa, che conserva paesaggi naturali incredibili e spazi infiniti dipinti in un incanto di colori. La Mongolia dal punto di vista naturale offre diversi aspetti paesaggistici con montagne, il deserto, laghi fiumi e cascate, la steppa con animali come i tipici cavalli di razza mongola e i cammelli del deserto del Gobi, dove si possono osservare i resti dei dinosauri fossili.
Viaggi Mongolia. Un viaggio in Mongolia può regalare al viaggiatore anche tesori d’architettura con templi d’arte buddista, aspetti culturali e la possibilità di conoscere le etnie dei Tsaatan, dei Kazaki e dei nomadi della steppa. NBTS Tour Operator Mongolia propone una vasta scelta di itinerari di viaggio con guida per scoprire il paese delle steppe. Scegli il tuo Viaggio Mongolia tra i nostri Tour in Mongolia organizzati.
Per i cittadini italiani in viaggio in Mongolia è necessario il passaporto con validità residua di almeno sei mesi. Il Visto d’ingresso è necessario, anche per soggiorni brevi di turismo. Per ottenere il visto e per eventuali ulteriori informazioni, ci si può rivolgere all’Ambasciata di Mongolia a Roma.Il costo del visto varia a seconda delle finalità del viaggio, del numero degli ingressi richiesti e delle tasse amministrative applicate dalla Sede emittente (per un visto turistico il costo si aggira intorno ai 60 EUR). Si raccomanda di arrivare nel Paese già dotati di visto.
La Mongolia è situata nella parte interna dell’Asia su un enorme altopiano con altitudine media di oltre 1.500 metri e presenta un clima di tipo continentale dove gli inverni sono rigidissimi e secchi e le estati miti. Le temperature, pur trattandosi di uno stato di vaste dimensioni, sono abbastanza uniformi in tutte le regioni.Ad Ulaanbaatar (1.350 m) in genere le temperature iniziano a scendere sotto i 0 °C nel mese di ottobre, per arrivare nei mesi di gennaio e febbraio a -30 °C; a sud del paese nel deserto del Gobi le temperature passano dai –30 °C dell’inverno a picchi nel mese di agosto che possono arrivare ai 40 °C; a nord dove il lago Khovsgol domina il territorio, il paesaggio è fatto di montagne innevate, steppe dove terreno è quasi permanentemente gelato, e laghi ghiacciati che iniziano a sciogliersi solo a partire da giugno.Le precipitazioni sono scarse e si concentrano soprattutto nei mesi di luglio e agosto, quasi assenti nell’area del deserto del Gobi.L’aria è molto secca, il cielo quasi sempre sereno con 260 giorni di sole all’anno, in particolare d’inverno quando il Paese, dominato da pressioni molto elevate, ha condizioni di tempo stabile; in primavera invece soffiano dal nord freddi venti impetuosi.Quando partire? La stagione migliore per recarsi in Mongolia è l’estate nei mesi di luglio e agosto.
Durante i viaggi che vanno da giugno a settembre consigliamo di prevedere un abbigliamento comodo e casual con magliette dalle maniche corte e qualche capo più caldo tipo pile, in quanto ci si potrà trovare a temperature oltre i 30 °C o inferiori allo 0 °C, per arrivare in alcune aree del paese anche a temperature inferiori. Durante l’inverno consigliamo di portare dei capi di abbigliamento tecnici per il freddo che può arrivare fino a -40 °C.
+7 ore rispetto all’Italia, +6 durante l’ora legale.
La corrente elettrica è a 220 volt. Le prese sono di standard europeo e l’adattatore universale (che è comunque bene portare in viaggio) non serve che di rado. Sono però possibili interruzioni di energia elettrica, soprattutto in estate.
Khalkha Mongol (mongolo). Diffusa è la conoscenza del russo, specialmente tra le generazioni più anziane. Diffusa, soprattutto nella capitale, la conoscenza della lingua inglese, in particolare tra i giovani.
La valuta ufficiale della Mongolia è il Tugrug (TG). Si trovano banconote da 10000, 5000, 1000, 500, 100, 50, 20, 10, 5, 3 e 1 tugrug; le monete sono da 100, 50 e 20 tugrug. Nella capitale Ulaanbaatar gli Euro e i dollari USA sono accettati anche per piccoli acquisti. Durante il viaggio al di fuori della capitale è consigliabile utilizzare solamente la valuta locale in piccoli tagli. Consigliamo pertanto di cambiare una quantità di denaro sufficiente ad Ulaanbaatar prima di intraprendere il viaggio.
Nella capitale si trovano vari ristoranti con cucina internazionale : mongola, italiana, francese, messicana, indiana, araba, coreana, giapponese, russa, cinese, ecc. La cucina mongola è più presente nelle case private, ed è molto ricca di latticini e carne; in città si usa tanta verdura, invece in campagna, molto meno; si mangia tanto riso e pasta. Per l’ospite si preparano i “buuz” (involtini di pasta ripieni di carne). Le bevande tipiche sono il tè salato con latte e l’airag (latte di giumenta fermentato).
Attualmente non è richiesta alcuna vaccinazione per viaggi in Mongolia. In ogni caso, si consiglia di consultare l’Ufficio di Igiene della propria città o il proprio medico. Per maggiori informazioni visita il sito del Ministero della Salute www.salute.gov.it e/o il sito del Ministero degli Affari Esteri www.viaggiaresicuri.mae.aci.it
Kharkhorin (Karakorum). Nel 1220, Genghis Khan decise di edificare la capitale del suo vasto impero mongolo a Karakorum. Dopo la morte del sovrano ricoprì il ruolo di capitale solo per 40 anni, quando Kublai Khan decise di trasferirla nell’odierna Pechino. Karakorum venne così abbandonata e in seguito distrutta da orde di soldati mancesi. Con i resti della città, nel XVI secolo si costruì il monastero Erdene Zuu, a sua volta fu distrutto durante l’epoca delle purghe staliniane. La moderna cittadina di Kharkhorin venne costruita sulle rovine dell’antica capitale.La costruzione del monastero Erdene Zuu (cento tesori), il primo centro buddhista in Mongolia, ebbe inizio nel 1586 e fu completata solo 300 anni più tardi. Comprendeva da 60 a 100 templi e circa 300 ger e, nei periodi di piena attività, il complesso era in grado di ospitare fino a 100 monaci. Come successe a Karakorum, il monastero fu prima abbandonato e poi saccheggiato dagli invasori mancesi. I criminali stalinisti risparmiarono solo tre dei templi del monastero e uccisero un imprecisato numero di monaci. Il monastero rimase chiuso fino al 1965, anno in cui il governo ne permise la riapertura come museo, ma non come luogo di culto. Solo con la caduta del comunismo il monastero riprese le sue attività religiose. Oggi Erdene Zuu conserva ancora gran parte dei suoi antichi splendori. I tre templi del complesso, circondati da una possente cinta muraria, sono dedicati alle tre fasi della vita del Buddha: l’infanzia, l’adolescenza e la maturità. Il tempio centrale, quello più importante, è chiamato Zuu di Buddha, e contiene due statue di Buddha fanciullo. Fuori dalle mura del monastero si trovano due “tartarughe di pietra“. In passato, quattro sculture come queste segnavano il confine dell’antica Karakorum. Piuttosto curiosa è la roccia fallica nascosta in una valletta tra le colline a ridosso del monastero, a circa mezz’ora di cammino. Secondo la tradizione locale, tutte le donne che visitano la roccia devono avere un rapporto sessuale entro le 24 ore successive. Kharkhorin si trova 370 km a sud-ovest della capitale.
Monastero Amarbayasgalant Khiid. Dopo Erdene Zuu di Kharkhorin, Amarbayasgalant Khiid è considerato il monastero più importante del paese, nonché uno dei più belli. Situato nella Mongolia centrale, Amarbayasgalant Khiid fu costruito nel 1737 dal re mancese Kansu, che lo dedicò al grande buddista e scultore mongolo Zanabazar. I comunisti fecero il loro ingresso nel monastero negli anni ’30, distruggendo statue e 10 dei 37 templi. Attualmente, i templi sono generalmente chiusi, ma è possibile chiedere al capo dei monaci di aprire le porte del monastero, in cui sarete benevolmente accolti, per osservare le cerimonie quotidiane svolte dai 30 monaci residenti nel complesso.
Khövsgöl Nuur, è un immenso lago alpino di 2.760 kmq, con un’acqua così pura da poterla bere. Le sue acque sono ricche di pesci e lungo le sue sponde vivono pecore, stambecchi, orsi, alci e oltre 200 specie di uccelli. Circondato da una dozzina di montagne alte 2.000 metri, fitte pinete e verdi vallate su cui pascolano yak e cavalli. Il lago Khövsgöl Nuur è tra i luogo più spettacolari della Mongolia, tanto da togliere il fiato. Il lago, situato lungo il confine russo, viene chiamato con il soprannome di “madre” dalla popolazione locale, che lo considera sacro. Intorno al lago si aprono diverse caverne, piuttosto difficili da trovare senza la guida. Tre diverse popolazioni vivono nell’area: i mongoli darkhad, i burysats e i tsaatan. Il lago ha ben 90 immissari ma un solo emissario, il fiume Egiin Gol che sfocia poi nel lago Baikal, in Siberia. In inverno, Khövsgöl Nuur è completamente ghiacciato. Nei periodi più caldi è possibile visitare il lago con il kayak, oppure compiere bellissime passeggiate a piedi, a cavallo o in groppa a uno yak. Il periodo migliore per visitare la zona è la primavera (aprile o maggio), anche se fa ancora freddo e c’è il rischio di trovare il lago ghiacciato. I mesi estivi sono i più caldi ma anche i più affollati.