Benvenuti nel catalogo NBTS Viaggi in India. Offriamo un’ampia gamma di esperienze esclusive per il tuo viaggio in India. I nostri tour sono pensati per soddisfare le esigenze e le passioni di ogni viaggiatore. Dalle avventure più avvincenti ai momenti di relax più autentici, ti offriamo l’opportunità di scoprire i gioielli nascosti dell’India. Dai maestosi paesaggi dell’Himalaya alle iconiche città di Jaipur e Varanasi, passando per il romantico Taj Mahal, i nostri viaggi sono progettati per farti immergere completamente nella cultura, nella storia e nella bellezza senza tempo di questo incredibile paese.
NBTS tra i migliori Tour Operator India, vi porterà alla scoperta di una terra indimenticabile con una selezione di viaggi di gruppo India e tour individuali,per vivere un’esperienza di viaggio esclusiva. Ci impegniamo a offrire servizi di qualità e un’attenzione ai dettagli. I nostri tour in India sono creati con cura e passione dai nostri Travel designer e sono progettati per offrirti un’esperienza autentica e indimenticabile.
Per i cittadini italiani in viaggio in India è necessario il passaporto con validità residua di almeno sei mesi, al momento dell’arrivo via terra o, in caso di richiesta di eVisa, dalla data di presentazione della domanda di visto.
Per i viaggiatori che si recano in India per turismo, con soggiorni inferiori ai 90 giorni, è possibile richiedere un visto elettronico (eVisa), che può essere richiesto online sul sito ufficiale indianvisaonline.gov.in. La richiesta va effettuata almeno 4 giorni prima della partenza, e il visto viene concesso esclusivamente per ingressi via aerea negli aeroporti autorizzati (come Delhi, Mumbai, Bangalore, Goa, ecc.).
Il passaporto del richiedente deve avere una validità residua di almeno 6 mesi dalla data della richiesta e due pagine bianche. Inoltre, i viaggiatori devono dimostrare di avere un biglietto di ritorno e risorse sufficienti per coprire il soggiorno in India. L’eVisa è valido solo per ingressi turistici e non può essere utilizzato per chi ha un passaporto diplomatico o di servizio. Inoltre, non è possibile usarlo per giornalisti che intendono recarsi in India per motivi professionali.
Il clima é distinto in tre stagioni, quella calda-secca, la stagione umida e quella fresca. La prima, quella secca, inizia nelle pianure dal mese di febbraio, con temperature che aumentano con il passare dei giorni fino a raggiungere anche i 45° C. E’ il periodo migliore per abbandonare le pianure e ritirarsi sulle colline specialmente per chi ama fare trekking. Verso la fine di maggio si iniziano ad avvertire i primi segni dei monsoni che, partendo dal sud del Paese, si estendono verso il nord raggiungendolo nei primi giorni di luglio e dando inizio così alla stagione umida e delle piogge.
Ad ottobre anche questa stagione volge al termine dando inizio al periodo più piacevole per un viaggio nella parte settentrionale del Paese. La temperatura è più fresca e piove meno. Andando avanti con i giorni si arriva ai mesi di dicembre e gennaio con temperature piuttosto fredde specialmente nelle ore notturne mentre sui rilievi le notevoli precipitazione nevose danno inizio alla stagione invernale alimentando un turismo legato allo sci, come nella valle di Kullu.
Abbigliamento pratico, in fibre naturali. Da ricordare inoltre che nei templi si entra senza scarpe, quindi possono tornare utili i calzini. Blue-jeans e pantaloni leggeri di cotone, calze di lana e scarpe robuste per chi si reca nelle zone più a nord, sandali, magliette e camicie di cotone, un maglione di lana, giacca a vento e sacco lenzuolo o a pelo. Le donne indiane non mostrano mai le gambe e le spalle quindi evitate pantaloncini corti, minigonne e canottiere.
+ 4,30 ore rispetto all’Italia, + 3,30 quando in Italia vige l’ora legale.
La corrente è a 220 Volt. Per evitare qualsiasi disagio consigliamo di avere al seguito un adattatore universale.
Non esiste una vera è propria lingua indiana anche se l’hindi è la lingua nazionale: il Paese è infatti diviso in un gran numero di lingue locali. In tutto ci sono 18 lingue riconosciute dalla Costituzione che formano due categorie: quella indo-ariana con origine nel nord del Paese, e quella dravidica sviluppatasi nella parte meridionale dell’India. Oltre a queste ci sono più di 1600 lingue e dialetti minori. L’hindi è la lingua predominante nelle regioni centrali del Nord; nelle zone musulmane settentrionali è diffuso l’urdu. L’inglese è ancora ampiamente usato ed è la lingua ufficiale del sistema giudiziario.
La rupia indiana (codice ISO: INR) è la valuta ufficiale dell’India ed è emessa dalla Reserve Bank of India. Simboleggiata da “₹”, è una delle valute più utilizzate al mondo grazie alla vastità dell’economia indiana. Le banconote, che vanno da 10 a 2.000 rupie, raffigurano Gandhi e motivi culturali e storici, mentre le monete sono disponibili in tagli minori. La rupia è prevalentemente usata in contanti per i pagamenti quotidiani, anche se l’uso di carte di credito, debito e pagamenti digitali è in forte espansione. Riflette un’economia in crescita, con un forte settore tecnologico e industriale.
Mangiare in India è piacevole anche se se spesso, quando vi trovate fuori dei grandi centri, la scelta della cucina indiana è abbastanza scarsa e si limita ad un piatto di riso con verdure e chapati. Per questo è bene approfittare quando vi capita l’occasione di imbattervi in un buon ristorante, anche se la spesa vi potrà sembrare una follia visti gli standard indiani che consentono di mangiare con poche rupie. Di ristoranti se ne incontrano tantissimi, un po’ per tutte le esigenze, compresi quelli degli alberghi. Diciamo comunque che, accontentandosi dei ristorantini sulla strada (dhaba), un pasto completo costa abbastanza poco.
In India si mangia con la mano destra e, se si è ospiti, non farlo è sinonimo di poco rispetto. Se cenate presso una famiglia sikh ricordatevi di finire tutto quanto avete nel piatto: avanzare qualcosa è un insulto alla povertà. Ricordate anche di non offrire carne. Spesso i piatti sono eccessivamente speziati per il palato europeo: se non siete amanti del piccante è opportuno che lo diciate al cameriere.
Attualmente non è richiesta alcuna vaccinazione per viaggi in India. In ogni caso, si consiglia di consultare l’Ufficio di Igiene della propria città o il proprio medico. Per maggiori informazioni visita il sito del Ministero della Salute www.salute.gov.it e/o il sito del Ministero degli Affari Esteri www.viaggiaresicuri.it
Nella capitale troverete ovunque le impronte della sua storia affascinante: i bazar di Paharganj sono un’ottima introduzione all’India dei backpacker, i monumenti della città sono tra le opere architettoniche più sorprendenti del paese e la cucina è eccezionale. Delhi è la capitale ed è anche il cuore turistico dell’India settentrionale. E’ un’ottima base di partenza per visitare Agra e il Taj Mahal ed è a meno di 5 ore di viaggio dalla ‘città rosa’ di Jaipur nel Rajasthan. Se siete diretti a nord verso l’Himalaya o a est verso le catene del Varanasi, probabilmente passerete per Delhi.
Varanasi è la città più orientale dello stato dell’Uttar Pradesh, soprannominata la città eterna, è un’importante centro intellettuale e meta di pellegrinaggio in quanto capitale religiosa dell’India. Edificata sulle sponde del sacro fiume Gange, dispone di oltre 100 ghat dove ci si bagna e si procede alle cremazioni. Tra i ghat il più sacro è il Ghat di Manikarnika, famoso per le cremazioni, mentre per osservare le attività che si svolgono lungo il fiume suggeriamo il Ghat di Dasaswamedh, dove si può fare una gita in barca, qui troverete moltissima gente che oltre al bagno rituale pratica yoga, offre preghiere di ringraziamento oppure viene per comprare ‘paan’, vendere fiori, farsi fare un massaggio o fare del bene al proprio karma donando denaro ai mendicanti.
A Varanasi si trova il Golden Temple, cinto da mura e delle magnifiche torri dorate; si possono visitare i mercati famosi per gli oggetti in rame, gli scialli, la seta e i sitar; potete perdervi piccoli vicoli che si trovano dietro i ghat; visitare il centro buddista di Sarnath e fare l’interessante gita sul fiume Gange, discendendo lentamente il fiume all’alba.
Agra e il Taj Mahal patrimonio UNESCO ed eletto tra le nuove sette meraviglie del mondo moderno. Il mausoleo in stile moghul fu costruito dall’imperatore Shah Jahan in memoria della sua seconda moglie Mumtaz Mahal, morta di parto nel 1631. Il Taj Mahal venne completato nel 1653. Questo meraviglioso palazzo sorprende da qualsiasi angolazione lo si guardi per la sua perfezione e per i dettagli lavorati con pietre semipreziose intarsiate nel marmo che formano bellissimi disegni. Ad Agra si può anche visitare l’imponente fortezza in arenaria rossa, con colossali doppie mura altre 20 m e con 2,5 km di circonferenza. Al suo interno si trovano superbi saloni, moschee, camere e giardini.
Jaipur è la capitale dello stato del Rajasthan, ed è conosciuta con l’appellativo di Città Rosa per i colori ocra-rosa dei suoi vecchi edifici e delle mura della città. Jaipur è stata fondata e progettata dal guerriero-astronomo maharaja Jai Singh II, che approfittò del declino dei moghul per spostare la fortezza, arroccata sul pendio della vicina Amber, in un nuovo sito in pianura nel 1727. Oggi Jaipur è una città ricca di ampi viali, caratterizzata da un’estrema armonia architettonica, costruita sul fondo di un lago prosciugato e circondata da colline spoglie, che nella luce del crepuscolo irradia un tiepido bagliore pieno di magia.
Le sue attrattive si trovano tutte all’interno delle mura della ‘citta’ rosa’, a nord-est. Ci sono ancora tutte e sette le porte della vecchia città, una delle quali conduce al Johari Bazaar, il famoso mercato dei gioiellieri. L’elemento più caratteristico della città vecchia è l’Iswari Minar Swarga Sal (letteralmente minareto che perfora il cielo), costruito per controllare dall’alto l’intera città, ma ciò che colpisce di più è la facciata di cinque piani meravigliosamente decorata dell’Hawa Mahal, o palazzo dei venti. Esso fu costruito nel 1799 per consentire alle signore della corte di osservare la vita quotidiana nelle strade e assistere alle processioni, e fa parte del complesso del City Palace che costituisce il cuore della città vecchia.
La città più romantica del Rajasthan, costruita intorno al delizioso Lago Pichola, è stata inevitabilmente soprannominata la ‘Venezia dell’Est’. Fondata nel 1568 dal maharaja Udai Singh, la città è un armonioso miscuglio di edifici bianchi in calce, palazzi in marmo, giardini sul lago, templi e ‘havelis’ (tenute tradizionali). Vanta un invidiabile patrimonio artistico e va orgogliosa della sua fama nel campo dello spettacolo e della quantità d’acqua di cui dispone, tutte cose che hanno contribuito a farne un’oasi di civiltà e di colore nel mezzo di una monotona aridità.
Ogni anno, Pushkar si anima con la celebre Fiera del Cammello, un evento unico che mescola cultura, tradizioni e folklore, attirando visitatori da tutto il mondo. Tra le sue strette vie si possono scoprire bazar colorati, caffè accoglienti e un’atmosfera che combina misticismo e autenticità. Meta ideale per immergersi nell’anima spirituale dell’India, Pushkar rappresenta una tappa imperdibile per chi desidera scoprire il fascino di un luogo senza tempo.
Situata nel cuore del Rajasthan, Pushkar è una delle città più antiche e sacre dell’India, famosa per il suo lago omonimo, considerato un luogo di grande significato spirituale. Circondata da colline e templi, la città è un importante centro di pellegrinaggio indù e ospita l’unico tempio al mondo dedicato a Brahma, il dio creatore.
Jaisalmer, conosciuta come la “Città d’Oro” per il colore caldo delle sue strutture in arenaria, è un gioiello incastonato nel cuore del deserto del Thar, nel Rajasthan. Questa città fortificata sembra emergere magicamente dalle sabbie dorate, offrendo un’atmosfera unica che racconta storie di mercanti, maharaja e carovane lungo le antiche vie della seta.
Il Forte di Jaisalmer, un sito patrimonio UNESCO, è l’attrazione principale. Costruito nel 1156 dal re Rajput Rawal Jaisal, domina l’orizzonte con le sue mura imponenti e ospita all’interno palazzi, templi giainisti riccamente scolpiti e case private. A differenza di molti altri forti, è ancora abitato, offrendo uno spaccato autentico della vita locale. La città è famosa per i suoi haveli, antiche dimore dei mercanti adornate con intricate decorazioni e intagli. Tra i più celebri, spiccano il Patwon Ki Haveli, un complesso di cinque palazzi, e il Nathmal Ki Haveli, con i suoi straordinari dettagli architettonici.
Non lontano da Jaisalmer, il paesaggio desertico invita a vivere esperienze indimenticabili. Le dune di Sam Sand offrono spettacolari tramonti e la possibilità di fare safari in cammello, passeggiate tra le dune e notti sotto un cielo stellato. Per chi cerca una connessione con la spiritualità, i templi giainisti di Lodurva e il mistico lago Gadisar, un antico bacino d’acqua circondato da templi e chhatri (padiglioni commemorativi), sono tappe imperdibili.
Jaisalmer è anche un centro culturale vivace, con il suo artigianato unico, tessuti dai colori vivaci e gioielli tradizionali. Eventi come il Desert Festival, che si tiene ogni anno, celebrano le tradizioni e il folklore locali attraverso spettacoli di danza, musica e gare pittoresche come la competizione dei baffi più lunghi. Con la sua architettura spettacolare, i paesaggi mozzafiato e il fascino intramontabile, Jaisalmer è una destinazione che incanta ogni viaggiatore.
La capitale del Bengala occidentale si estende in modo irregolare lungo la sponda orientale del Fiume Hooghly. Ex gloriosa capitale dell’India britannica, la sua orribile storia di squallore urbano e fame è cominciata soltanto con la Partition (la scissione indo-pakistana), e la conseguente massiccia affluenza di rifugiati. Questa temeraria città, comunque, ama definirsi ‘Città della Gioia‘, e se le si concede anche soltanto mezza opportunità si rivela una delle città più affascinanti e piacevoli del paese, capitale intellettuale della nazione, di primo piano nel campo della politica e dell’arte.
Mumbai è lo sfolgorio del cinema di Bollywood, il ‘cricket’ sui ‘maidan’ nel fine settimana, ‘bhelpuri’ (uno spuntino) sulla spiaggia a Chowpatty e autobus rossi a due piani. E’ anche le famigerate gabbie del quartiere a luci rosse, i bassifondi più grandi dell’Asia, la politica separatista e i potenti signori mafiosi. Tutto ciò sullo sfondo di un paesaggio vittoriano che ricorda una prospera città industriale inglese del XIX secolo, più di quanto vi aspettereste di trovare sul Mare Arabico.
La complessa rete di lagune, laghi, fiumi e canali che ornano la costa del Kerala rendono lo stile di vita di questa regione estremamente particolare, ed è perciò affascinante navigare su queste acque. Chiamate anche backwaters, sono collocate parallelamente alla costa del Mare Arabico, nota anche come costa di Malabar.
Le barche attraversano laghi poco profondi e orlati di palme, con reti da pesca cinesi, e passano per canali ombrosi e stretti dove vengono caricati sulle barche ‘coir’ (una fibra ricavata dalla noce di cocco), copra e noce di acagiù. Si fa tappa presso i piccoli villaggi dove la gente vive dell’attenta coltivazione di minuscoli appezzamenti di terra di pochi metri e si possono vedere le barche tradizionali dalle gigantesche vele con la prua intagliata a forma di drago.
Viaggiare in India è come guardare il mondo attraverso una finestra che ti trasporta in un’altra epoca. Rudyard Kipling
Viaggiare in India è come guardare il mondo attraverso una finestra che ti trasporta in un’altra epoca.
Rudyard Kipling