Eritrea

Un viaggio tra storia, cultura e paesaggi incontaminati

L’Eritrea, una perla del Corno d’Africa, è una terra di contrasti e bellezze straordinarie, dove convivono antiche civiltà, architetture coloniali e una natura mozzafiato. Dalle maestose montagne del Massiccio Centrale agli aridi paesaggi della Dancalia, fino alle incantevoli coste del Mar Rosso e alle isole Dahlak, questo paese offre un’esperienza autentica e ricca di fascino.

Viaggiare in Eritrea significa immergersi nella storia millenaria di Adulis, nei vicoli di Asmara, gioiello modernista dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e nella cultura di un popolo che ha saputo preservare le sue tradizioni nonostante le vicissitudini del tempo. Che siate appassionati di archeologia, amanti della natura o viaggiatori in cerca di destinazioni meno battute, l’Eritrea saprà sorprendervi con la sua autenticità e il suo spirito accogliente.

Viaggi di gruppo Eritrea

Durata: 11 giorni / 9 notti
Partenze di Gruppo
Date di partenza: Ogni lunedì
Durata: 9 giorni / 7 notti
Partenze di Gruppo
Date di partenza: da comunicare

Info sul viaggio IN ERITREA

Per i cittadini italiani in viaggio in Eritrea è necessario il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi. Il visto è richiesto a tutti gli stranieri, e deve essere ottenuto prima dell’arrivo in Eritrea. Il visto è ottenibile in maniera molto semplice e veloce da consolati e ambasciate. Si consiglia di portare con sé delle fotocopie dei documenti e carte di credito e lasciare gli originali in hotel o luogo sicuro.

Ci sono notevoli differenze climatiche tra l’altopiano e il bassopiano.

Sull’altopiano (Asmara) il clima è generalmente primaverile, la media annuale delle temperature non supera i 20°/25°C con una significativa escursione termica serale. Il periodo estivo (luglio–settembre) coincide con la stagione delle grandi piogge e nel periodo invernale (novembre–febbraio) il clima è più secco e la temperatura, nelle ore serali, può scendere fino ai 2°C. Vi è inoltre un periodo delle piccole piogge tra aprile e maggio.

Nel bassopiano orientale (Massaua) il clima è caldo-umido e le temperature nel periodo estivo (luglio-agosto) superano regolarmente i 40°C. La temperatura media annua si aggira intorno ai 30°C. Le grandi piogge iniziano a fine ottobre e si protraggono fino al mese di febbraio. Il bassopiano occidentale (Barentu) è soggetto a forti escursioni termiche giornaliere, con temperature che vanno dagli oltre 40°C di massima in estate ai 20°C di minima invernale. Il clima è secco e le piogge sono rare. Temperature elevatissime – anche oltre i 50°C e un clima torrido si registrano nelle Regioni del Sahel e della Dancalia (Assab). Il periodo migliore per visitare l’Eritrea va da dicembre a febbraio, perché è il meno caldo e il più secco.

Abiti comodi, leggeri e dai colori neutri che non destino troppa attenzione e non siano ricercati, scarpe comode, ben chiuse e adatte a camminare, copricapo, maglioni per l’escursione termina notturna. E’ consigliabile prevedere anche sacche morbide invece di valige rigide, che siano facili da trasportare in fuoristrada, un lucchettino, torcia elettrica, batterie di riserva, spray repellente per zanzare sia per il corpo che per gli ambienti, zanzariera, occhiali da sole, cappello, disinfettante per le mani, carta igienica, un cannocchiale per l’avvistamento degli animali. Volendo quaderni, matite e penne da distribuire ai bambini dei villaggi.

+2h rispetto all’Italia; +1h quando in Italia vige l’ora legale.

Si utilizza una corrente elettrica pari a 220 Volt, con spina di tipo C (europea a 2 poli). Consigliamo come sempre di munirsi di un adattatore di elettricità personale.

La lingua ufficiale dell’Eritrea è il tigrino che con l’arabo sono le lingue più diffuse, nonché le uniche ad avere statuto ufficiale. Le altre lingue minori presenti nel paese sono: afar, arabo hijazi, bedawiyet, bilen, geez, inglese, italiano, kunama, nara, saho, tigrè. L’inglese non è ampiamente utilizzato ma si sta lentamente sviluppando.

La valuta ufficiale è il Nacfa, la valuta corrente in Eritrea, il cui codice ISO 4217 è “ERN”. È suddiviso in 100 cent (centesimi). La moneta è stata introdotta l’8 novembre 1997 al posto del birr etiope (ETB), cambiato alla pari. Si può cambiare sia nelle banche che negli uffici cambio autorizzati. Anche se tutte le valute sono facilmente accettate e convertite, i dollari americani e gli euro sono sempre i preferiti. Le carte di credito sono accettate raramente.

Il cibo più tradizionale della cucina eritrea è lo tsebhi (stufato di carni varie) servito con injera (pane piatto di teff, grano o sorgo), e hilbet (impasto di legumi, principalmente lenticchie e fave). Un altro piatto tipico è lo spriss, formato da carne di manzo cucinata ed aromatizzata con peperoncini verdi piccanti ed aglio servito con l’ingeria, la famosa focaccia.

Suwa è il nome della birra di produzione casalinga molto comune in Eritrea. Essa è a base di mais arrostito, orzo e altri cereali e aromatizzata con gesho, un tipo di foglia di olivello spinoso. L’idromele è un vino dolce molto comune. La cerimonia del caffè è una delle usanze più riconoscibili dell’influenza araba, il caffè viene servito agli amici, durante le feste ed è comunque un piacere della vita quotidiana, al posto del caffè può anche essere offerto il the (shai).

Se si intende raggiungere le zone del bassopiano Orientale e Occidentale, si consiglia, previo parere medico, la profilassi antimalarica e l’uso di repellenti per insetti e zanzare. Sull’altopiano, invece, che si trova a un’altitudine media di 2.300 metri s.l.m., non è necessario eseguire la profilassi antimalarica. Nel bassopiano è presente la “Dengue”, per cui si consiglia di consultare un medico prima di assumere aspirina o prodotti derivati in quanto controindicati in caso di dengue. In ogni caso, si consiglia di consultare l’Ufficio di Igiene della propria città o il proprio medico. Per maggiori informazioni visita il sito del Ministero della Salute www.salute.gov.it e/o il sito del Ministero degli Affari Esteri www.viaggiaresicuri.it

Cosa vedere IN ERITREA

Massawa

E’ la principale e più nota città costiera e, sebbene abbia subito notevoli danneggiamenti, conserva ancora intatti alcuni edifici della dominazione turca ed egiziana. Nel cuore della città, la pregevole moschea dello sceicco Hanafi ha ben 500 anni. Trovandosi sul mare, questa città è composta da due isole (l’isola propriamente detta di Massaua e quella di Taulud). Tra edifici più importanti c’è la cattedrale di S. Mariam.

Eritrea edifici coloniali Massawa
Eritrea edifici coloniali Massawa

Asmara

Asmara la capitale, ha risentito molto dell’influenza dei diversi popoli che l’hanno dominata e molte di queste testimonianze sono ben ravvisabili nell’architettura urbana. La struttura e l’articolazione delle strade, per esempio, cosi come il quartiere amministrativo posto a nord della citta’ hanno uno stile tipicamente “italiano”. Anche il neoclassico Palazzo del Governatorato, il portico dell’Opera o il Cinema Impero dalla struttura massiccia e imponente, oltre a diversi palazzi Art-Deco. Da visitare la Cattedrale Cattolica di San Giuseppe, la moschea di Al Khulafa e la chiesa copta di Nda Maryam.

Vale la pena visitare il Museo Nazionale per i reperti che riescono ad offrire una panoramica delle diverse etnie che hanno abitato questo Paese. Merita una visita anche il curioso Caravanserraglio, punto di raccolta di tutti gli utensili in ferro dismessi, che qui vengono lavorati da artigiani e artisti per ridare loro nuova vita. In generale, la citta’ si presenta in molti suoi quartieri con un aspetto curato e vi sono addirittura vie dello shopping, come Liberation Avenue, piene di ristoranti, bar e locali. A Segheneiti (50 km circa dalla capitale) c’è un sicomoro millenario dai rami il cui diametro raggiunge i 35 metri. Questo albero si trova persino sulle banconote.

Cinema Impero, Asmara Eritrea
Cinema Impero, Asmara Eritrea

Keren

La cosiddetta “Asmara in miniatura”, nella sua estensione totale è la terza città del Paese. Attrazione principale, è il forte risalente alla dominazione turca. I due cimiteri, quello britannico e quello italiano, testimoniano il teatro tragico che Keren fu per molto tempo durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel cuore della città, presso il mercato, un caleidoscopio di persone, storie e situazioni differenti dove si respira un’aria più mediorientale che africana, si trova il Santuario di Maryam Dearit, che conserva al suo interno un vecchissimo baobab, ritenuto favorevole alla fertilità femminile.

Keren Eritrea
Keren Eritrea

Dahlak Kebir

E’ l’isola maggiore dell’arcipelago di Dahlak che vanta più di 300 tra isole e isolotti (solo 4 sono abitate). E’ grande cinque volte l’isola D’Elba ed ospita un unico albergo oltre ad offrire un po’ di vegetazione, capre e dromedari da pascolo, diversi villaggi, un cimitero storico musulmano e i resti di un penitenziario italiano. Su quest’isola troviamo panorami e spiagge indimenticabili dove i colori che prevalgono sono il bianco effetto borotalco della sabbia e il blu del mare.

La sua ricchezza marina è formata da reef corallini e scogliere di madrepore poco profondi e intatti, che ospitano tremila specie viventi, 350 coralli e oltre mille pesci diversi e coloratissimi. Per visitare l’Arcipelago delle Dhalak è necessario ottenere la preventiva autorizzazione del locale Ministero delle Risorse Marine. Le isole costituiscono, infatti, riserva naturale e pertanto è severamente vietata la pesca (subacquea e al traino) senza specifica autorizzazione.

Isole Dahlak, Eritrea Mar Rosso
Isole Dahlak, Eritrea Mar Rosso