NBTS propone viaggi organizzati in Azerbaigian. Azerbaijan il cui nome trae origine da una parola turca che significa “Nobili guerrieri dei fuoco”, che deriva dalle fiamme spontanee che da secoli si sprigionano dal terreno per effetto della presenza di gas nel sottosuolo e che costituiva una delle tappe principali sulla Via della Seta. Terra un tempo chiamata Albania Caucasica, oggi l’Azerbaigian è una giovane nazione ma anche un paese di contrasti, che dopo il lungo periodo sovietico è alla ricerca di una propria identità e dove lo sfruttamento dei ricchi giacimenti di petrolio e di gas naturale ha generato un recente boom economico.
Tour Azerbaigian alla scoperta della cosmopolita capitale Baku, affacciata sul Mar Caspio, dove nuovi grattacieli moderni crescono attorno al pittoresco nucleo storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Ma fuori dalla capitale si scopre un mondo completamente diverso, dove i lenti ritmi della vita rurale non hanno subito cambiamenti. Viaggio in Azerbaigian, nella catena montuosa del Caucaso, situata al crocevia tra Europa e Asia, che si distingue per la sua antica cultura e diversità linguistica.
Viaggi Azerbaigian, in un paese ricco di storia dove possiamo ammirare esempi che provengono da un lungo passato. Il tempio degli adoratori del fuoco di Ateshgah, antico luogo di culto dello zoroastrismo. Le incisioni rupestri dell’età del bronzo di Gobustan e i piccoli vulcani di fango sulla collina di Dashgil. I minareti e le moschee medioevali delle antiche città di Shamakhi e Shekhi. Le chiese a Ganja e nel villaggio di Kish. NBTS Tour Operator propone una selezione di Tour privati e Tour di gruppo in Azerbaigian. Viaggi organizzati con guida, tour archeologici e culturali in Azerbaigian.
Per i cittadini italiani è necessario passaporto con validità residua di almeno 6 mesi. Per quanto riguarda il visto, non è più possibile ottenerlo in aeroporto, deve essere richiesto prima della partenza. L’ingresso sarà negato se sul passaporto risulta un precedente viaggio nell’entità separatista del Nagorno Karabakh, oppure in caso di cittadini armeni o di cittadini stranieri di origine armena.
Il clima è leggermente continentale, con inverni relativamente freddi ed estati calde, e arido in gran parte delle zone pianeggianti, mentre diventa più freddo e in genere più umido in montagna. Nell’area circostante la capitale la temperatura varia dai 28 ai 35 gradi centigradi in estate, mentre durante l’inverno difficilmente scende al di sotto dello zero se non nelle zone montagnose. Baku ha un clima abbastanza mite ma è battuta da forti venti, freddi e pungenti di inverno, caldi e molto umidi in estate. Il periodo migliore per recersi in Azerbaijan è nelle stagioni intermedie, in primavera inoltrata o il primo autunno.
E’ consigliabile un abbigliamento comodo preferibilmente con capi in fibre naturali, scarpe comode o sandali, occhiali da sole, cappello. In inverno: per Baku, la pianura e la costa, vestiti caldi, maglione, giacca, sciarpa, berretto aderente per il vento, impermeabile o ombrello. Per l’alta montagna, vestiti caldi da montagna. Per il Nakhchivan, vestiti molto caldi, pile, piumino, guanti, berretto.In estate: per Baku, la pianura e la costa, vestiti leggeri per il giorno, cappello per il sole, una felpa leggera per la sera, un foulard per la brezza; per la montagna, vestiti di mezza stagione, cappello per il sole, maglione e giacca, scarpe da trekking, eventualmente un impermeabile o un ombrello; vestiti da montagna per le cime più alte. Per il Nakhchivan: nel capoluogo e nella valle, vestiti leggerissimi per il giorno, felpa leggera per la sera; alle quote più alte, giacca e maglione per la sera.
3 ore in più rispetto all’ora in Italia, 2 ore in più quando vige l’ora legale.
Si utilizza una corrente elettrica pari a 220/127V 50Hz. È consigliabile portare con sé un adattatore; le prese sono generalmente a due lamelle tonde.
La lingua ufficiale è l’azero o azerbaigiana, è una lingua legata al turco e influenzata da persiano e arabo. Il russo è molto diffuso. La conoscenza dell’inglese è in aumento, ma resta ancora limitata alle generazioni più giovani e a coloro che lavorano nel settore del turismo o in Società straniere.
La manat azera (codice ISO: AZN) è la valuta ufficiale dell’Azerbaigian, emessa dalla Banca Centrale dell’Azerbaigian. Il simbolo per il manat è “₼”. Il manat è suddiviso in 100 qəpik, anche se le monete da qəpik sono raramente utilizzate nelle transazioni quotidiane. Le banconote variano da tagli più piccoli come 1 manat a tagli più grandi come 200 manat, e presentano immagini di figure storiche, paesaggi e monumenti importanti del paese. Sebbene il manat sia la valuta principale, l’uso del dollaro statunitense è comune nelle principali città e nelle aree turistiche. I pagamenti avvengono principalmente in contante, ma le carte di credito sono accettate nelle aree urbane e nei principali negozi e hotel.
La cucina nazionale fa abbondante uso di carne, specialmente agnello, manzo, montone e pollame, ed è molto piccante ed è un mix tra caucasico, iraniano, turco, mediorientale e slavo. Gli azeri preparano il pane e il riso in modo fenomenale e le loro tavole abbondano sempre di frutta, ortaggi freschi, spezie, carni alla brace ma troviamo anche pesce d’acqua dolce e salata. Fra i piatti tipici si ricordano: il plov, riso con carne aromatizzato con spezie, erbe; il kebab, cucinato in modi diversi con manzo, agnello o pollo; il dolma, involtini di carne con foglie d’uva o di cavolo, oppure con pomodoro, melanzana e pepe, tutti serviti con yogurt; lavangi, pollo o pesce farcito con impasto di erbe aromatiche; piti, stufato brodoso di carne e ceci, accompagnato da pane; tika, kebab alla griglia con cubetti di lardo. Il tè è la bevanda più popolare, è uno stile di vita in Azerbaigian ed è diventato una parte essenziale della loro cultura, viene servito nelle tradizionali chaykhanas (case da tè) dove si possono gustare le varie specialità di tè, trascorrendo l’intera giornata assaporandole.
Attualmente non è richiesta alcuna vaccinazione per viaggi in Azerbaigian. In ogni caso, si consiglia di consultare l’Ufficio di Igiene della propria città o il proprio medico. Per maggiori informazioni visita il sito del Ministero della Salute www.salute.gov.it e/o il sito del Ministero degli Affari Esteri www.viaggiaresicuri.it
Baku la capitale dell’Azerbaigian, ha la sua parte storica nella città medievale “lcheri Sheher” caratterizzata dai suoi stretti vicoli, dove si trovano antichi caravanserragli, moschee e due capolavori che sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, il Palazzo degli Shirvan Shah e la Torre della Vergine, che sorge nei pressi delle imponenti dimore dei baroni del petrolio, costruite negli anni tra il 1870 e il 1914, durante il periodo del boom del petrolio. Il complesso del palazzo di Shirvan Shah fu l’ultima residenza dei sovrani dello stato di Shirvan, che nel Medioevo era lo stato più potente in Azerbaigian.
Il Shirvan Shahs Palace è un edificio a due piani di forma rettangolare irregolare. Per fornire una migliore illuminazione del palazzo, la parte sud-est dell’edificio è stata costruita su diversi livelli. Lungo la costa si trova il Museo del tappeto, dove si trova la più grande collezione di tappeti azeri del mondo. Il museo è diventato un centro di ricerca e formazione culturale ed educativa dove si tengono molti eventi, come mostre, simposi internazionali e conferenze.
Nel 2010 i tappeti azeri sono stati proclamati “un capolavoro del patrimonio immateriale” dall’UNESCO. La struttura dell’edificio è pensata per sembrare un tappeto arrotolato. Progettato dall’architetto austriaco Franz Janz, l’edificio ha richiesto oltre sei anni per essere ultimato. Al di fuori ella città vecchia si trova il viale dei Martiri della guerra del Nagorno Karabakh, da dove si possono avere delle sue splendide viste sulla baia di Baku.
La penisola di Absheron, situata a 30 km dal centro della città di Baku, per visitare Ateshgah il Tempio del Fuoco Eterno, un tempio zoroastriano dove si trova anche un museo etnografico che spiega la vita ai tempi in cui il tempio contava su molti seguaci. Questo territorio è noto per un fenomeno naturale così singolare da meritare una visita, per osservare il gas naturale in fiamme, un fenomeno causato dal gas sotterraneo che arrivando in superficie entra in contatto con l’ossigeno e si accende. Nella Penisola di Absheron si può visitare anche il Nobel House-Museum, una dimora costruita nel 1884, residenza dei fratelli Nobel per quasi 40 anni. Nel 1879 fondarono la Brothers Nobel Oil Company – “Branobel”, che divenne ben presto una delle più grandi compagnie petrolifere del mondo.
Sheki, una delle più antiche città dell’Azerbaijan, famosa per ospitare la memoria storica e architettonica del paese. Tra le visite da non perdere c’è il Palazzo di Sheki Khans, costruito nel 1762, è un raro esempio di architettura che combina le tradizioni nazionali con quelle classiche. È interessante sapere che per la costruzione del palazzo non è stato usato un solo chiodo e che il vetro colorato per lo shebeke (mosaico nazionale) è stato importato da Venezia. Oltre al palazzo dei Khan a Sheki esistevano molti caravanserragli, essendo una città che viveva di commercio. Due di loro sono ancora visibili, il Caravanserraglio superiore e quello inferiore, entrambi costruiti nel XVIII secolo.
Gobustan Historical Reserve nel 2007 è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO. La riserva è conosciuta con le sue pitture rupestri perfettamente conservate (petroglifi), una sorta di “archivio” artistico dell’evoluzione umana sulla Terra. Si potranno vedere le tracce della storia di questa regione per un periodo di quasi 15.000 anni, dalla fine dell’era del Paleolitico superiore fino al Medioevo. All’ingresso si trova un piccolo museo interattivo Gobustan Historical Reserve, dove si potrà avere un’introduzione sulla storia, sulla natura e la flora di Gobustan. Durante il suo viaggio in Azerbaijan, l’esploratore Thor Heyerdahl era stato a lungo affascinato dalle incisioni rupestri che risalgono al VIII – VII millennio a.C., ed era convinto che il loro stile artistico somigliava molto alle incisioni trovate nella sua nativa Norvegia. I disegni della nave, in particolare, furono considerati da Heyerdahl come simili e disegnati con una semplice linea a forma di falce, che rappresenta la base della barca, con linee verticali sul ponte, che illustrano l’equipaggio o, forse, i remi sollevati.
Il villaggio di Lahic (Lahij İsmayıllı), costruito nel V secolo a.C. lungo il canyon scavato nei secoli dal fiume Girdimanchay. Gli abitanti più anziani dei villaggio parlano un dialetto più vicino al Farsi che all’Azero, e affermano che Lahic venne così chiamato in onore della città persiana di Lahijun, da cui i loro antenati sarebbero emigrati un millennio fa, portando con sé le loro famose abilità. Passeggiando nella via del centro si possono trovare molti negozi, con oggetti unici fatti a mano in rame, adornati da incisioni a forma di ornamenti orientali, oggetti lavorati a maglia e tessuti, articoli in legno e pelle, coltelli souvenir, spezie e molto altro ancora. Alcuni oggetti di Lahij sono stati inclusi nella collezione del Museo del Louvre e di Berna. Si potranno osservare alcuni artigiani nell’arte di incidere il rame.