Damasco, città capitale della Siria

Damasco è la capitale della Siria. Si tratta di una città storica, nata nello stesso periodo delle civiltà mesopotamiche. Al pari della città di Gerico, viene considerata la più antica città del mondo fra quelle abitate in maniera continuativa in quanto le prime testimonianze di abitazioni a Damasco risalirebbero a 11000 anni fa. La capitale di questo stato viene considerata la città più antica del mondo tuttora esistente. Damasco appartiene a quel numero ristretto di città misteriose che ci hanno sempre fatto dolcemente sognare.

Damasco, la capitale della Siria

Damasco, la capitale siriana, oggi conta su 2.079.000 abitanti (2019). La sua area metropolitana, conta  oltre 5.000.000 di abitanti, ed è oggi la più popolata della Siria, anche a seguito del declino della popolazione di Aleppo verificatasi a seguito della guerra che ha afflitto la regione e della tragica battaglia per la città.

Damasco è considerata, al pari di Gerico, la più antica città del mondo fra quelle abitate in maniera continuativa. Secondo gli archeologi le prime testimonianze di case e abitazioni a Damasco risalirebbero a 11.000 anni fa. Damasco potrebbe quindi essere la città più antica del mondo ad oggi ancora esistente.

Damasco, città prestigiosa dell’Oriente arabo che non si lascia facilmente scoprire al primo sguardo, ma nasconde, infatti, dei quartieri secolari della città antica che riveleranno la dolce armonia che presiedette alla fusione di tutte le civiltà e culture che lasciarono la loro impronta sulla città.

Ed è proprio qui a Damasco che si ha l’occasione di entrare in contatto con i siriani, un popolo accogliente e aperto, dal leggendario senso dell’ospitalità, in completa armonia con il fascino delle antiche viuzze, delle superbe dimore, dei giardini, degli intimi cortili damasceni e con la vitalità dei loro suq pieni di profumi.

Damasco Storia della città più antica al mondo

Damasco nacque 6000 anni fa circa. Situata ai piedi della catena montuosa dell’Antilibano, al limite del deserto, vicino a sorgenti abbondanti, ad un fiume e a terre fertili, l’oasi di al Ghutah non poteva che essere abitata da quando i nomadi cominciarono a sedentarizzarsi. Cosa che ne fa oggi una delle città più antiche abitata fin dalla sua nascita senza interruzioni. Il nome “Dimashq” appare già nelle celebri tavolette di Mari, poi in quelle di Ebla e più tardi su papiri egizi del XIV secolo a.C.

Damasco dove si trova

La città di Damasco sorge ad una quota di circa 700 m s.l.m. Si trova ai piedi dal Jabal Qasiyun, un monte dell'Anti-Libano, a nord-ovest. Ad est invece si trova il deserto siriano. Dista 205 Km da Amman, la capitale della Giordania e 113 km da Beirut, capitale del Libano. La città di Damasco è immersa nel verde degli ulivi, degli alberi da frutta e delle palme. In passato dai visitatori era denominata, Giardino del mondo e per questo da sempre è stata considerata il paradiso del Vicino Oriente. Damasco città è attraversata dal fiume Barada, citato, nella Bibbia, col nome di Abana. Esso scorre al centro della fertile oasi della Ghūṭa.

Damasco Cosa vedere

E' nella città vecchia, delimitata dall'antico muro di cinta romano che fu ricostruito a più riprese nel corso della storia, dove si concentrano i principali monumenti di Damasco.

La cittadella, di cui si possono notare alcuni resti di torri sul muro dell’angolo nord-est. Quello che si vede oggi risale essenzialmente al 1207, costruzione intrapresa dal sultano ayyubide al-Adil fratello di Saladino. Essa fu distrutta dai Mongoli, ricostruita da Baibar, utilizzata come caserma dagli ottomani e successivamente come prigione fino al 1985. Di fronte vi è situata la statua di bronzo di Saladino.

Il suq Hamidiyah, lungo una via lastricata coperta da una struttura metallica costruita dagli Ottomani alla fine dell’ Ottocento, è colorato e pieno di animazione.

Moschea degli Omayyadi

Il suq prosegue fino a restringersi per arrivare alla moschea degli Omayyadi, che, insieme alla cupola della Roccia di Gerusalemme, è una delle moschee più venerate di tutta l’Islam. Dopo varie occupazioni fu demolita dal califfo al-Walid per permettere la costruzione della Grande Moschea, che non fu un impresa facile grazie al suolo spugnoso.

Di particolare importanza furono i mosaici della porta ovest. La loro esuberanza descrive bene come doveva apparire all’epoca al–Ghutah, l’oasi all’origine della nascita di Damasco: colline verdeggianti, acqua abbondante, superba vegetazione, alberi carichi di frutta, piccoli palazzi e ville del regime omayyade costruite sulle rive del fiume Barada. Secondo un’altra interpretazione, queste decorazioni sarebbero una rappresentazione del paradiso.

Il mausoleo di Saladino situato nella viuzza che costeggia il lato nord della Grande Moschea. Qui riposa il grande Saladino, colui che piegò l’esercito dei crociati, morto a Damasco nel 1193.

Palazzi Damasceni

Il Palazzo Azem, a sud della grande moschea, fu costruito nel 1749 da Assad Pasha al-Azem, governatore di Damasco. Tipico esempio di raffinata costruzione arabo-ottomana. Oggi ospita il museo delle Arti e Tradizioni popolari. Diviso in due parti: l’Haramlik (parte privata della famiglia) e il salamlik (parte pubblica del palazzo).

Il Bayt Nizam, tipica dimora patrizia damascena. Eretta nel XVII secolo su un solo piano con due grandi cortili. Antica residenza dell’ambasciatore britannico. Un’ altra bellissima dimora damascena, a due passi dal Bayt Nizam, è la casa Sibah, antica residenza dell’ambasciatore tedesco, attualmente utilizzata come pied-à-terre per gli ospiti del governo.

Chiese e Moschee

La cappella di Anania, nel cuore del quartiere cristiano, di cui il nome si riferisce ad uno dei primi discepoli di Gesù. E’ lui che fece recuperare la vista a Paolo che era stato colpito dalla cecità nel momento dell’illuminazione sulla via di Damasco. In questa cripta, con soffitti a volta di pietra, si incontrano talvolta gruppi di bambini che vengono a farsi raccontare questa bella storia seguendo le tappe del fumetto dipinto che si trova nel transetto di destra.

La Moschea di Zaynab, è stata eretta qualche anno fa come santuario sciita in un sobborgo medioevale di Damasco con fondi prevalentemente iraniani. Di conseguenza anche la struttura e le decorazioni si ispirano all'architettura neobarocca dell’Iran moderno. Questa forte presenza sciita si spiega con il fatto che Zaynab sarebbe stata una delle mogli di Maometto.

Musei di Damasco

Da non perdere anche il Museo archeologico nazionale che ospita una delle collezioni archeologiche del Medio Oriente più ricche che si conosca. Dopo aver attraversato il giardino, si arriva alla facciata monumentale del qasr (castello) al-Heir che segna l’ingresso del museo. Il castello ha una decorazione particolarmente sofisticata: grande ricchezza di motivi floreali, fregio da una parte all’altra con uccelli, lucertole, aironi e pampini di vigna.

In passato esso non era altro che un padiglione per la caccia ed il riposo e talvolta veniva anche utilizzato come luogo di incontro con i carovanieri ed i capi delle tribù per risolvere i problemi politici. Aperto dalle 9 alle 16 in inverno, chiuso il venerdì dalle 11.30 alle 13. D’estate dalle 9 alle 18, chiuso il venerdì dalle 12.30 alle 14. Il museo è sempre chiuso il venerdì.

Il Museo storico, anch’esso è nascosto in un’antica dimora damascena. All’entrata ha un arco decorato con motivi floreali e sulla destra una finestra intarsiata degna di nota. Aperto dalle 8 alle 20, escluso il venerdì.

Viaggiare sicuri Siria

Da anni il territorio della Siria è martoriato dalla guerra prima interna e poi contro le forze del sedicente stato islamico. Il conflitto ha portato a gravi perdite in numero di vite umane. Sono avventi anche scempi ai danni delle rovine archeologiche del paese, come la città di Palmira che è stata ulteriormente distrutta e saccheggiata. La cittadella di Aleppo ha subito gravi danneggiamenti. Relativamente più calma è sembrata la situazione al sud dove la città di Damasco si è conservata intatta.

Nel 2021 raggiungere la città di Damasco è ancora difficile, ma non impossibile. Esistono frontiere aperte ai confini con il Libano e la Giordania. Leggi gli ultimi aggiornamenti per viaggi in sicurezza a Damasco sul sito della Farnesina.

La cucina

La convivialità è uno dei tratti connotativi della vita dei siriani. Riunirsi attorno ad una buona tavola va ben al di là del semplice consumo di un pasto, ed è un evento che può durare ore. Se sei appassionato di Cucina Etnica, approfondisci la conoscenza della cucina di Damasco e della Cucina siriana. Visita il nostro Blog di cucina dove troverai anche i piatti siriani e le ricette dei piatti siriani.

Escursioni da Damasco

Riportiamo qui le escursioni dalla città di Damasco. Purtroppo a causa della Guerra che ha visto il paese negli anni 10 del XXI secolo, molte di queste località hanno subito danni e distruzioni incredibili, come nel caso di Palmira, città rasa al suolo dall'ISIS. Ci piace però ricordare la storia di questi preziosi siti archeologici.

Moschea Sayyida Zeinab e Quneitra

Particolarmente interessante è la visita a questo mausoleo sciita dedicato alla nipote di Muhammad, situato nella periferia sud di Damasco.

Si prosegue la giornata con una visita di notevole interesse storico alla cittadina di Quneitra, capitale dell'omonimo distretto, sulle Alture del Golan, a 35 km dall'attuale confine israeliano. Trovandosi sulla via carovaniera che portava da Gerusalemme a Damasco, Quneitra è stata presumibilmente percorsa da Saulo di Tarso. Occupata da Israele durante la "guerra dei sei giorni" (1967), fu evacuata, nell'ambito di un accordo di disimpegno delle truppe patrocinato dall'O.N.U. (1974). Prima del ritiro, i militari israeliani hanno distrutto sistematicamente tutti gli edifici scampati ai precedenti combattimenti. La cittadina rimasta a tutt'oggi, volutamente, nello stato in cui venne consegnata 27 anni fa, è disabitata ed è méta di visite organizzate.

Quneitra è sotto il controllo di un contingente austriaco dei caschi blu dell'O.N.U. Alture del Golan Regione sudovest della Siria, il Golan è un altopiano collinoso (500 - 1000 metri) che domina ad ovest la depressione del Giordano. Presenta numerosi coni vulcanici dal terreno fertile, soprattutto nella parte meridionale, e possiede un gran numero di corsi d'acqua che alimentano a valle il Lago di Tiberiade o Mare di Galilea. Di notevole importanza strategica perché all'incrocio tra quattro paesi (Siria, Libano, Giordania e Israele), sono state molto contese nei secoli. All'occupazione da parte di Israele (5-6 giugno 1967) è seguito l'esodo di gran parte della popolazione.

Maaloula e Crack dei Cavalieri

Maaloula, ai piedi della catena dell’Antilibano, dista dalla capitale siriana 56 km. Località di grande interesse non solo per i due famosi monasteri di San Sergio e di Santa Tecla, ma per la variante di dialetto aramaico occidentale che gli abitanti del luogo ancora parlano. Si prosegue poi verso la regione di Homs per giumgere al Crack dei Cavalieri. Tra i pochi castelli dei crociati ad aver conservato l'aspetto che doveva avere quando fu eretto 800 anni fa è il Krac des Chevaliers, fortezza sull'unica strada che univa la città turca di Antakya a Beirut. Fu costruito fra il 1150 e il 1250 per ospitare una guarnigione di 4000 uomini, che lo difesero da numerosi attacchi, fino alla conquista, nel 1271, da parte del sultano Baibars.

Il castello è costituito di due parti: un muro esterno con tredici torri e un muro interno che circonda il castello vero e proprio; i due ordini di mura sono separati da un fossato oggi pieno di acqua stagnante, che serviva in passato per i bagni e per abbeverare i cavalli. Entrando dall'ingresso principale, un'imponente apertura nel muro spesso cinque metri, si passa alle torri e al cortile. Il corridoio, rivestito di fini intarsi, porta a una grande sala con soffitto a volta, nella quale rimangono un forno, un pozzo e alcune latrine. Dopo la conquista del sultano Baibars, la cappella del cortile fu convertita in moschea; all'interno si può ancora vedere il pulpito. All'ultimo piano della Torre della Figlia del Re vi è oggi un bar, dal quale si ammira un panorama stupendo.

Maaloula e Deir Mar Musa

Maaloula, ai piedi della catena dell’Antilibano, dista dalla capitale siriana 56 km. Località di grande interesse non solo per i due famosi monasteri di San Sergio e di Santa Tecla, ma per la variante di dialetto aramaico occidentale che gli abitanti del luogo ancora parlano. Si prosegue la giornata con la visita al monastero di Mar Musa, l’abissino.

L’ Istituto italiano Centrale per il Restauro è impegnato dal 1985 per il restauro del Monastero di San Mosè l’Abissino, presso Nebek in Siria, in un articolato progetto che prevede con la valorizzazione e la ripresa della vita monastica, anche la formazione, nel campo dei dipinti murali, di restauratori dipendenti dalla Direzione delle Antichità e Musei.

Bosra e Shahba

Bosra sorge su una fertile pianura basaltica a 140 km da Damasco in direzione sud. Nulla rimane della vitalità che la caratterizzava ai tempi in cui era un importante centro sulle vie del commercio e dei pellegrinaggi; la città conserva però un'atmosfera straordinaria e misteriosa, con quel groviglio di edifici costruiti sopra, dentro e intorno a vecchie case romane. Quasi tutto è di basalto nero, ricavato da altre costruzioni. Da non dimenticare il teatro romano, uno dei meglio conservati al mondo.

La peculiarità di questo teatro consiste nella fortificazione con la quale fu trasformato in cittadella: a maggiore protezione furono innalzate nove torri e fu scavato un fossato. All'interno della cittadella rimane il magnifico teatro da 15.000 posti, un tempo rivestito di marmo e protetto con dei tendoni di seta; durante le rappresentazioni era d'uso vaporizzare acqua profumata nell'aria, in modo tale che una nebbiolina scendesse dolcemente sugli spettatori.
Tra le case e i negozi di Bosra si nascondono il ninfeo, alcuni bagni termali, una delle più antiche moschee del mondo, un monastero e una porta nabatea.
La giornata si conclude con la visita di Shahba,città ricostruita secondo lo stile romano con mura squadrate e due arterie principali con un tetrapilo.

Palmira

Palmira, la semitica Tadmor è sicuramente un luogo di enorme interesse archeologico da visitare in Siria. È una località tranquilla che sorge in mezzo ad un’oasi: il fiume Oronte dista 150 km verso ovest, l'Eufrate 200 km verso est. Le rovine di Palmira risalgono al II secolo d.C., ma la città era già fiorente sotto gli Assiri. Per un certo periodo fu un importante avamposto greco e nel 217 fu annessa all'Impero Romano, diventando così un centro ricchissimo. La personalità più nota di Palmira era la regina Zenobia, che vi governò a partire dal 267, dopo la morte del marito, Odenato, avvenuta in circostanze sospette. Zenobia in seguito cercò di ribellarsi al dominio romano, ma nel 271 subì una dura sconfitta.

Due anni dopo Palmira fu distrutta da un incendio e il terremoto del 1089 completò l'opera. A Palmira è possibile aggirarsi tra rovine d'ogni genere. Il Tempio di Bel è un grandioso cortile quadrato; di fronte vedrete il Grande Colonnato, un'imponente strada ai bordi della quale si allineano colonne, un tempo l'arteria principale della città; l'Arco Monumentale che si trova al fondo del colonnato è stato restaurato. A sud del colonnato il teatro si unisce al mercato e alla sala banchetti. Sulla collina domina il Qala'at ibn Maan, un castello arabo del XVII secolo; nel Museo sono esposti vari reperti di Palmira, con spiegazioni in inglese.

Condividi!