La Reggia di Venaria Reale fa parte dello sfarzoso complesso di dimore reali dei Savoia. Le residenze sono note come “Corona delitiae“, proprio perché si sviluppano attorno a Torino.

Questo complesso di residenze è iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1997. Nel 2018 ha fatto registrare 1.048.834 visitatori, risultando il settimo sito museale italiano più visitato. Inoltre nel 2019 il giardino della Reggia è stato eletto parco pubblico più bello d’Italia.

La Reggia di Venaria Reale

Sorto con l’esigenza di proteggere Torino, la potenza emergente della dinastia sabauda, il sistema di fortezze principesche extraurbane testimonia la politica urbana avviata a fine Cinquecento da Carlo Emanuele I. Periodo nel quale il capoluogo si preparava a diventare nucleo strategico della magnificenza dei Savoia. Torino divenne capitale prima del Ducato e poi Regno dei Savoia. Le residenze diventarono in breve tempo luogo di svago e ospitalità per la corte, che se ne servì per fare sfoggio della propria ricchezza.

Il circuito denominato Corona delle Delizie, è stato proclamato alla fine degli anni novanta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Poi si è dato il via ad un ambizioso progetto di restauro e rinnovo, volto alla valorizzazione e alla fruizione dei beni culturali nel contesto piemontese.

Specialmente la Regione Piemonte e il Ministero per i beni e le attività culturali, in collaborazione con l’Unione Europea hanno investito dei fondi. Sono state utilizzate nuove soluzioni di restauro, consone alle attuali necessità di fruizione degli spazi. Nonostante ciò si è sempre salvaguardata l’autenticità del ricco patrimonio storico e culturale che la famiglia reale dei Savoia ci ha lasciato in eredità e del quale la Reggia di Venaria fa parte.

Presso le sale della Reggia, esiste una mostra permanente. Una raccolta di opere conservate in altre dimore sabaude, volta ad illustrare la storia e i fasti dei Savoia. L’esposizione si articola in 18 sezioni tra le quali figurano il Salone di Diana, la Galleria Grande e la Chiesa di Sant’Uberto.

In occasione della riapertura della Reggia, la fortezza è stata impreziosita con testimonianze e reperti provenienti da alcuni dei più importanti musei italiani ed europei. Questo per ribadire ai visitatori l’importanza e il prestigio di una dinastia che grazie alla sua abilità politica e militare inserì lo Stato sabaudo fra le potenze europee.

Storia della Reggia di Venaria

La Reggia Venaria Reale nacque dunque dalla volontà di Carlo Emanuele I di edificare una sede di caccia. L’idea si concretizzò nel 1658 in un grandioso progetto affidato all’architetto Amedeo di Castellamonte. La città deve il suo nome alla funzione principalmente attribuita alla reggia, legata all’arte venatoria da cui ne deriva il nome di Venaria. La scelta del sito fu favorita dalla vicinanza di ampie distese boscose ricche di selvaggina.

L’enorme complesso della Reggia Reale in principio comprendeva anche il giardino e l’antico borgo storico di Venaria. L’insieme prendeva la forma del cosiddetto Collare della Santissima Annunziata, uno dei più significativi simboli della dinastia sabauda. Queste sono solo alcune delle caratteristiche che fanno ancora oggi della Reggia, una delle maggiori residenze sabaude. Un edificio riconosciuto a livello internazionale, tanto da ispirare gli ideatori della sfarzosa Reggia francese di Versailles.

Attorno al borgo presto si sviluppò un quartiere residenziale, l’attuale borgo storico. Qui presero dimora artigiani, lavoratori e cittadini intenzionati ad abitare nei dintorni della Reggia, facendo di Venaria un comune autonomo della provincia di Torino. L’impianto originale progettato dal Castellamonte a partire dal 1658 prevedeva la realizzazione dei saloni per le feste, gli appartamenti privati, i giardini e il parco, grotte e statue, oltre all’inserimento del Salone di Diana, un nucleo centrale all’interno di due corti.

La Reggia venne parzialmente distrutta durante l’assedio francese del 1693. Poi riedificata e trasformata in sontuosa dimora, ha registrato cambiamenti di stile e gusto dei diversi architetti di corte che si susseguirono nel corso del Settecento. Artisti del calibro di Michelangelo Garove, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri. Per merito del Garove vennero edificate le scuderie, i cortili, il Parco dei Cervi, la Cappella di S. Rocco di fronte al Borgo.

Gli interni della Reggia

Alla maestria architettonica del messinese Filippo Juvarra, si deve a partire dal 1716 la realizzazione della spettacolare Galleria di Diana. Il giardino viene aggiornato secondo il gusto europeo e vi viene inserita la Palazzina di Caccia della Mandria. Per concludere, la Cappella di Sant’Uberto, un edificio a croce greca scandito da una successione di finestre e incastonato tra i palazzi, tanto da non rendere possibile l’innesto della cupola, abilmente affrescata a trompe-l’oeil all’interno.

Alla morte di Juvarra i lavori passarono sotto la direzione di Benedetto Alfieri che realizzò le opere di completamento della reggia. Gli interni sono ricchi di stucchi, opere pittoriche e decorazioni che riecheggiano il tema dell’arte della caccia reale.

Nel corso del Settecento la Reggia perse la sua funzione di sede di caccia in favore di Stupinigi più conforme ai gusti europei. Assunse così il ruolo di caserma per la cavalleria reale, mutando inevitabilmente anche l’aspetto della città stessa, ancora oggi connotata da un’impronta militare.

L’uso inappropriato delle strutture e dei fabbricati portò ad un progressivo degrado e al conseguente abbandono della reggia. Poi negli ultimi anni del 1900 il complesso passò sotto la Sovrintendenza per i beni e le attività culturali che si è impegnata nel restaurare e garantire la salvaguardia di questa importante testimonianza storica.

Il restauro

Nel 1998 ebbe inizio l’imponente opera di restauro grazie allo sblocco di fondi italiani ed europei. I lavori, pari ad una spesa di oltre 280 milioni di euro, riguardano un’area di 250.000 m² di fabbricati e di 800.000 m² di aree incolte ritrasformate in giardini seguendo i progetti originali. La riapertura del complesso della Reggia di Venaria è avvenuta il 13 ottobre 2007.

Con il tempo sono stati recuperati e inaugurati nuovi spazi, come le Citronière e le Scuderie aperte al pubblico nel 2009. Nel 2011, in occasione del 150º anniversario dell’unità d’Italia, la reggia e i giardini sono stati sede di mostre ed eventi dedicati alle eccellenze del Paese.

I giardini

I giardini della reggia di Venaria vennero totalmente rimossi quando i francesi di Napoleone li trasformarono in una piazza d’armi. A loro testimonianza rimasero però i disegni d’epoca, che mostravano lo splendido giardino all’italiana. Il progetto lo vedeva diviso in tre terrazze collegate con scenografiche scalinate. Ad adornare il tutto architetture, come la torre dell’orologio del primo cortile, che collegano la fontana dell’Ercole, il teatro ad emiciclo e i parterre.

Solo di recente Venaria Reale vede rinascere la sua ambientazione naturale, grazie ai lavori di restauro che stanno interessando la struttura. Attualmente sono stati resi fruibili al pubblico i settori già ultimati. Nel 2019 i giardini della Venaria si sono aggiudicati la XVII edizione del concorso Il Parco Più Bello d’Italia.

Informazioni Utili Reggia di Venaria

Indirizzo Piazza della Repubblica, 4, 10078 Venaria Reale TO
Regione Piemonte
Costruzione 1658 – 1679
Uso polo museale
Architetto Amedeo di Castellamonte, Michelangelo Garove, Filippo Juvarra, Benedetto Alfieri
Appaltatore Carlo Emanuele II
Proprietario Stato italiano
Committente Casa Savoia
Visita il sito ufficiale della Reggia di Venaria.

Come arrivare alla Reggia di Venaria?

Indirizzo: Piazza della Repubblica, 4, 10078 Venaria Reale (TO).

In auto: Tangenziale Torino Nord: uscita Venaria o Savonera/Venaria. Parcheggi Castellamonte (park A) e Carlo Emanuele II (park B).

In bus: Linea dedicata GTT Venaria Express: Navetta che collega il centro di Torino e la stazione di Porta Susa con la Reggia di Venaria e il Parco della Mandria. 1,70 euro a corsa nei giorni feriali – 7 euro per l’intera giornata il sabato e la domenica.

Autobus GTT: linee 72, 11, VE1

CitySightseeing Torino: Linea C

In treno: Linea Torino Dora-Ceres (fermata Venaria, viale Roma): Servizio Ferroviario Metropolitano

Quanto costa visitare la Reggia di Venaria?

Biglietto Reggia Piano Nobile: il biglietto comprende la visita al Piano Nobile della Reggia e ai Giardini.
Ingresso con tariffa unica ridotta: 10 euro.

Biglietto Giardini: il biglietto comprende la visita ai Giardini.
Ingresso con tariffa unica ridotta: 1 euro.

Quanto tempo ci vuole per visitare La Venaria Reale?

Per la visita completa della Reggia di Venaria e i giardini servono almeno 2 ore. Se si prende l’audioguida serve anche più tempo.