Il Museo del Risorgimento di Torino fu fondato nel 1878, nel 1935 venne trasferito nell’attuale sede di Palazzo Carignano. Le sale del palazzo raccontano attraverso dipinti, statue, libri, documenti, stampe, fotografie, cimeli, armi e divise il processo di unificazione dalla battaglia di Torino del 1706 alla seconda guerra mondiale.
In particolare meritano una visita sia i cimeli di Silvio Pellico, di cui è ricostruita la cella allo Spielberg con la porta autentica (settima sala), sia la stanza, con l’arredo originario, in cui Carlo Alberto morì a Oporto (tredicesima sala).
Nell’ellittica aula del Parlamento subalpino, che ospitò la Camera dei Deputati del regno di Sardegna dal 1848 al 1860, vi sono coccarde tricolori che contraddistinguono i seggi di Garibaldi, d’Azeglio, Balbo e Cavour. Sono inoltre da ammirare le 108 tempere di Carlo Bossoli con scene della seconda guerra d’indipendenza (ventesima-ventunesima sala).
Nell’aula del Parlamento italiano (ventiseiesima sala) sono esposte 172 bandiere relative al movimento operaio. In realtà l’aula del Parlamento italiano fu completata nel 1871 dopo il trasferimento della capitale e perciò mai utilizzata. La visita si conclude con la Galleria della Resistenza (ventisettesima sala), dove sono conservati documenti connessi all’antifascismo.