Neive cosa vedere e cosa fare. Guida alla visita del Borgo medievale di Neive. I vini e i piatti tipici da assaggiare nelle enoteche, agriturismi e ristoranti delle colline del Barbaresco. La storia e le origini di Neive, dai romani ai Savoia passando per il medioevo. Le opere e i palazzi settecenteschi in stile barocco e rococò e l’architetto locale Giovanni Antonio Borghese. Come arrivare a Neive per un fantastico weekend nelle Langhe.

Neive dove si trova

Neive è un comune italiano della provincia di Cuneo in Piemonte, situato nel territorio delle Langhe. Questo antico borgo si trova a cavallo tra l’ultima Langa del Moscato e le colline del Monferrato. Dista 13 km da Alba, circa 15 minuti d’auto. Sorge su una piccola collina ad una altitudine di m. 308 s.l.m. Neive è stato inserito nella lista de I borghi più belli d’Italia, e ha ottenuto il marchio di qualità turistico-ambientale della Bandiera Arancione conferito dal Touring Club Italiano.

Dall’alto del Borgo medievale di Neive si gode di una splendida vista sulle vigne circostanti. Nel suo piccolo centro storico i palazzi color del cotto, alcuni di grazia settecentesca, con i tetti rossi e le pareti giallo ocra, richiamano i colori delle vigne d’autunno, quando le morbide colline delle Langhe si apprestano a dare il loro frutto più prezioso.

Neive cosa vedere

Il centro storico di Neive conserva un impianto medievale che si concentra nella parte alta, dove ancora oggi sono visibili alcune vestigia dell’antico ricetto. Dell’antico borgo si è mantenuta l’atmosfera originaria grazie alle piccole e tortuose stradine acciottolate che si sviluppano concentriche attorno alla collina.arbaresco

Porta San Rocco

Per entrare nel centro storico di Neive si accede da sud attraverso la porta di San Rocco. La piccola cappella di San Rocco, che si presenta a pianta quadrangolare, con portico e campanile, si trova appena fuori le mura meridionali. Sorge proprio davanti all’arco che costituiva una delle due porte d’accesso al paese e che congiunge oggi la casa Demaria (secolo XVI) con il Castello dei Castelborgo.

La cappella è stata costruita nel XV secolo ma è stata completamente ristrutturata nel 1783 dall’architetto G. A. Borghese. Il restauro ha conservato l’edificio originale, che sta nella parte centrale. La chiesa di San Rocco porta il nome del santo invocato per la protezione dalla peste.

E’ un tipico esempio di una chiesa campestre. Queste chiese durante il Medio Evo, erano situate fuori dai cancelli della maggior parte delle città. Il popolo in questi periodi non gradiva ospitare estranei a causa della peste. Chiese come questa fornivano ai viaggiatori di un tempo un posto sicuro per passare la notte e per trovare acqua fresca e dei viveri.

Neive centro storico

Appena entrati ci si trova fronte al Palazzo dei Conti Bongioanni Cocito, il più elegante palazzo barocco di Neive. Si contraddistingue per la sua forte spinta ascensionale esaltata dalla scenografica inquadratura della Porta di San Rocco. Fu realizzato nelle seconda metà del settecento dall’architetto G.A. Borghese. Pregevoli il portale, l’elegante cornicione ed alcune sale interne realizzate in puro stile rococò.

Lungo via Castelborgo, si osserva il grande Palazzo dei Conti di Castelborgo, realizzato all’inizio del Settecento. Notevoli la decorazione degli interni e la pregevole cappella privata. Il Portale del Giardino fu progettato dall’architetto Borgese. Bellissime le cancellate in ferro e le eleganti colonne tutte realizzate in mattoni al rustico.

Piazza Italia

Il cuore del borgo di Neive è rappresentato da Piazza Italia. Piazza paragonabile ad un piccolo e grazioso salotto settecentesco, nel quale si affacciano bar, ristoranti, enoteche e le sedi amministrative del paese. Tra i vari palazzi della piazza, spicca l’antico Palazzo del Municipio, un palazzo bianco con archi e lesene slanciate, e che in alto sotto l’orologio, ha decorato lo stemma comunale.

Gli uffici del Comune oggi si trovano dall’altro lato della piazza, in un edificio con la facciata in mattoni a vista, chiamato Palazzo Borgese. Questo è stato anche la casa natale dell’architetto neivese Giovanni Antonio Borgese, la cui qualità artistica è riconoscibile in molte delle settecentesche dimore nobiliari e chiese del borgo.

Chiese a Neive

Dello stesso architetto è l’arciconfraternita di San Michele, realizzata tra 1759 e 1789 in stile barocco sabaudo, a navata unica con alta cupola centrale. Sul portale della chiesa sono scolpiti i simboli rivoluzionari dei diritti dell’uomo. La facciata è un ricamo di mattoni al rustico e si conclude in sommità a ridosso della cupola e del campanile, in un insieme originalissimo che fa di questa chiesa un piccolo e unico capolavoro.

Questo edificio religioso situato tra le colline del Piemonte merita davvero una visita, basta infatti entrare dal portone principale, per essere proiettati in un altro mondo.

Si tratta di un Tempio Cattolico dedicato a San Michele Arcangelo che viene utilizzato anche dai fedeli della comunità ortodossa macedone. Al suo interno assieme alla classica iconografia cattolica si trovano icone e immagini sacre di tipo bizantino.

Poco distante, sulla Piazza Negro, si erge la Chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo. Già esistente nel XII secolo, la chiesa fu ricostruita nel XVIII secolo. Il suo campanile fu progettato dal celebre architetto Francesco Gallo. La facciata in questo caso di tipo neo classico, si caratterizza per la ripartizione in lesene che lasciano indovinare la sua struttura a tre navate e per il frontone. Al suo interno si trovano opere della metà del settecento e anche un coro ligneo.

Scendendo per la via Massucco, si raggiunge la cappella di San Sebastiano, che fronteggia la porta che porta lo stesso nome.

Torre dell’Orologio

La via del Castello porta al punto più elevato del centro storico. Qui alla sommità del paese si trovano il Palazzo dei Conti Cotti di Ceres e la Torre dell’Orologio, edificio realizzato nel XIII secolo, simbolo dell’antica municipalità.

Neive Enogastronomia

Altra esperienza da non perdere nel borgo di Neive e nei suoi dintorni, è quella di assaggiare la sua cucina e i suoi eccellenti vini. Piatti tipici del menu locale sono la bagna caôda, i tajarin al tartufo, la carne cruda all’albese, la fonduta con sfoglie di tartufo bianco, il fritto misto alla piemontese e il coniglio al civèt.

Inoltre in queste colline, a cavallo tra Langhe e Monferrato, cresce il pregiato tartufo d’Alba. Grazie al suo inconfondibile profumo e al sapore intenso e gradevolissimo, il tartufo bianco d’Alba, prodotto naturale presente nelle macchie collinari e di fondo valle, arricchisce le tavole imbandite e dona un tocco di raffinatezza in tutte le occasioni. I paesi della comunità Sei in Langa sono da sempre meta apprezzata e generosa per i cercatori di tartufi, i trifolau.

A Neive si produce anche un celebre salame, di gusto dolce e profumato al Barbaresco. R rinomata è la nocciola Piemonte IGP dal sapore e aroma finissimi. Infine tra i dolci da segnalare la torta di nocciole e lo zabaione al moscato.

Neive Vini

I vigneti rappresentano forse l’elemento più caratteristico e tipico delle spettacolari colline di questa zona. La qualità dei vini che se ne ricava è giustamente celebre in tutto il mondo. Neive si trova nella Langa del Barbaresco, territorio d’origine del vino Barbaresco, che tocca solo quattro comuni: Alba, Barbaresco, Neive e Treiso.

Esistono inoltre limiti di altitudine e di esposizione che ne circoscrivono ancora le aree indicate. Il Barbaresco che riempie i calici con il suo tipico color rosso granato che sfuma in arancione, non è l’unico vino d’eccellenza che viene prodotto da queste terre. Esistono infatti 4 vini tipici del territorio di Neive.

Barbaresco D.O.C.G.

Ottenuto dai vigneti coltivati a nebbiolo nei comuni di Neive, Barbaresco, Treiso e Alba. Colore rosso granato con riflessi arancione. Odore profumo caratteristico, etereo, gradevole, intenso. Sapore asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato, armonico. Un vino considerato tra i vini nobili del Piemonte che nel 1966 è stato etichettato come vino DOC. Successivamente nel 1980 il barbaresco divenne un vino D.O.C.G.

Questi riconoscimenti prevedono che la produzione del vino Barbaresco sia sottoposta ad un insieme di regole da rispettare per poter usare il nome in etichetta. In questa zona il nebbiolo dispone di una superficie coltivata di 763,19 ha, dai quali ogni anno si ottiene una produzione media di circa 5 milioni di bottiglie di Barbaresco.

Barbera d’Alba D.O.C.

Ottenuto con uve barbera, è il vino della piemontesità, rude e testardo, caparbio e forte. Colore rosso rubino da giovane con tendenza al rosso granato dopo l’affinamento. Odore vinoso, intenso, caratteristico, profumo delicato. Sapore asciutto, di corpo, di acidità abbastanza spiccata, leggermente tannico.

Dolcetto d’Alba D.O.C.

È giustamente considerato il vino dell’amicizia da bere a pieni bicchieri con il cuore in mano. Colore rosso rubino tendente a volte al violaceo. Odore vinoso, gradevole, caratteristico. Sapore asciutto, gradevolmente amarognolo, di moderata acidità, di buon corpo, armonico.

Moscato d’Asti D.O.C.G.

Il moscato è sempre stata l’uva per il vino della festa e delle occasioni conviviali. Colore paglierino più o meno intenso con limpidezza brillante. Odore caratteristico, fragrante. Sapore dolce, aromatico, caratteristico, talvolta vivace o frizzante.

Neive e il patrimonio UNESCO

Il Borgo di Neive si trova nelle Colline del Barbaresco, uno dei sei siti inseriti tra i Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato. Il territorio iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2014. Le altre località che compongono il sito sono: Langa di Barolo, Il Castello di Grinzane Cavour, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, Il Monferrato degli Infernot. L’iscrizione nella Lista è prova dell’eccellente valore universale di un bene culturale o naturale che merita tutela a beneficio di tutta l’umanità.

Questi luoghi riflettono un’associazione sviluppatasi lentamente tra una vasta gamma di terreni, vitigni che sono spesso nativi, e adeguati processi di vinificazione. Essi offrono panorami di colline coltivate, punteggiate da strutture che danno struttura allo spazio visivo: borghi, castelli, chiese romaniche, fattorie, ciabot, cantine per l’invecchiamento, magazzini, enoteche e negozi per la distribuzione del vino.

Storia di Neive

Le origini di Neive

L’area di Neive è stata abitata fin dal Neolitico, circa 5000 anni fa. Il suo territorio, occupato da fitti boschi e ricco di acque, fu invaso dai Liguri che vi si stanziarono, tenendo testa alle genti galliche, fino all’arrivo dei Romani, intorno al II secolo a.C.

Neive era attraversata dalla Via Aemilia, fatta costruire nel 109 a.C. dal console Scauro, per collegare Acqui con Alba. Il paese deve l’origine del proprio nome ad una nobile famiglia romana, la “gens Naevia” o “Naevii”, della quale fu possedimento. Le vicende storiche di Roma antica non ebbero qui che una lontana eco, essendo questa terra di confine; tuttavia nei primi secoli dopo Cristo non erano infrequenti le scorribande dei barbari.

Dopo la caduta dell’Impero romano d’occidente, nel V secolo, il territorio fu invaso dai Sarmati che vi restarono fino all’arrivo dei Longobardi nel VI secolo. Sotto l’impero di Carlo Magno, il paese fu ceduto come feudo. Alla caduta del Sacro romano impero, arrivarono gli Ungari e poi i Saraceni. A quest’epoca risale la costruzione del primo castello fortificato, oggi scomparso.

Dal X secolo in poi

Neive e l’albese furono liberati da Ottone I di Sassonia intorno alla fine del X secolo. A questo periodo risale l’istituzione della “cella Nevigiensis”, un Monastero benedettino che dipendeva dall’abbazia di Santa Croce in Mortara (AL), del quale resta oggi solo la Torre campanaria di stile romanico.

Sappiamo che, tra i secoli XI e XIII, il feudo neivese fu diviso tra alcuni Signori locali, in particolare i De Revello. Neive si diede statuto di Comune intorno all’anno 1190 e seguì nelle loro vicende ora il Comune di Alba ora quello di Asti tra i quali era diviso, nonché le continue lotte tra le due città eterne rivali.

Nel 1274, a causa di una lite tra Asti ed Alba, il castello di Neive fu preso d’assalto e distrutto per dispetto. Poi nel XIV secolo Alba ed Asti furono dilaniate dalle lotte tra guelfi e ghibellini. Succesivamente nel 1387 Neive seguì Asti sotto la Signoria di Giangaleazzo Visconti, divenendo dote della figlia di lui Valentina che andò sposa al Duca d’Orléans.

Rimase così fino al 1512; in seguito fu dominio di Francesco I, di Carlo V di Spagna e, nel 1530, passò a Carlo III di Savoia. Dal 1560, dopo circa 17 anni di usurpazione francese, tornò nelle mani dei Savoia, con Emanuele Filiberto e suo figlio Carlo Emanuele I. Nel 1618, sotto il suo regno, Neive divenne feudo assegnato al conte Vittorio Amedeo Dal Pozzo, già Marchese di Voghera.

Vittorio Amedeo dal Pozzo che assunse il titolo di primo conte di Neive. Maria Vittoria, l’ultima contessa di Neive, andò in sposa al figlio secondogenito del primo Re d’Italia Vittorio Emanuele II, diventando per un breve periodo anche regina di Spagna. Infine con Casa Savoia, Neive, seguì le sorti del regno fino alla costituzione della Repubblica Italiana.

Neive come arrivare

Come arrivare a Neive da Milano: durata trasferimento in auto 1 ora 53 minuti (153 km) tramite A7 e A21/E70. Segui A7, A21/E70 e A33 in direzione di Via Neive/SP3 a Castagnito. Prendi l’uscita Castagnito da A33. Segui SP3 fino alla tua destinazione a Neive.

Come raggiungere Neive da Torino: la strada più corta è di circa 65 km. Circa 1 ora e 10 minuti di trasferimento in auto. Questa prevede il passaggio da Santena, Poirino, Pralormo, Montà, Canale, Vezza d’Alba. Si tratta di un itinerario panoramico tra le colline del Roero e delle Langhe. Un percorso che può essere anche un itinerario turistico con la visita di borghi storici e cantine.

Chi preferisce il treno trova la stazione di Neive sulle linee Torino-Bra-Alba-Neive e Asti-Alba. L’aeroporto più vicino è quello di Cuneo Levaldigi, a 57 km da Neive, Torino Caselle, dista circa a 70 km.

Comuni limitrofi: Alba (CN), Barbaresco (CN), Castagnito (CN), Castagnole delle Lanze (AT). Coazzolo (AT), Magliano Alfieri (CN), Mango (CN), Neviglie (CN), Treiso (CN).

 

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